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Una sentenza della giustizia italiana ha confermato la legttimità del foglio informativo dell’offerta pubblica di scambio volontario tra vecchi e nuovi bond argentini
ROMA - Un tribunale italiano ha respinto un ricorso presentato dalle associazioni locali di difesa del consumatore che si erano rivolte alla giustizia per rivedere l’autorizzazione concessa dalla Consob (organismo di controllo della Borsa italiana), all’aggiornamento e alla successiva emissione, anni addietro, di bond argentini nel mercato della penisola, per un totale di 79.700 dollari.
Una sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale (TAR), ha confermato la legittimità del foglio informativo dell’Offerta Pubblica di cambio (Ops) volontario tra vecchi e nuovi bond argentini, testo che la Consob aveva autorizzato nel dicembre del 2004.
Tra i punti evidenziati nel reclamo organizzato dalle associazioni dei consumatori (Codacons, Adusbef, Adoc, Federconsumatori), figurava la scarsa attività di vigilanza e di controllo da parte della Consob. Nella richiesta presentata al TAR, le associazioni reclamavano anche un indennizzo per i danni.
Il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, commentando la sentenza del TAR, ha segnalato che ora, l’unica possibilità che hanno i 200.000 investitori italiani che hanno aderito al cambio, è quella di avviare un’azione contro le banche”, sulla base delle sentenze “che hanno condannato le stesse banche a restituire il capitale convertito dagli investitori in operazioni ad alto rischio”.
D’altra parte, Rienzi ha sottolineato “la lentezza della giustizia” italiana, che si è pronunciata “tre anni dopo” ciò che definisce “un inganno tra gli azionisti e lo Stato argentino”.
[Articolo originale di La Nacion]
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