sabato, ottobre 25, 2008

Borse, un altro venerdì nero A picco l'Europa e Wall Street

Allarme recessione in tutto il mondo. Tokyo chiude a -9,6%. IL DOW JONES A -3,59%

Tonfo a Piazza Affari, che chiude a -4,96%. Soffrono anche le altre piazze del Vecchio Continente: bruciati 230 miliardi

Ancora in calo le Borse asiatiche (Olympia)
Ancora in calo le Borse asiatiche (Olympia)
MILANO - Una giornata nera, come quella, storica, di un altro 24 ottobre, quello del 1929. A mandare a picco le Borse di tutto il pianeta è l'allarme recessione, un fantasma sempre più concreto dall'America all'Europa. Dopo il crollo dei mercati asiatici (Tokyo ha ceduto il 9,6%), anche i listini europei e Wall Street hanno registrato un vero e proprio tracollo.

EUROPA IN ROSSO - A Milano Piazza Affari chiude in forte calo, con l'indice Mibtel che arretra del 4,96% a 15.390 punti, lo S&P/Mib che lascia il 5,61% a quota 19.879 e l'All Stars a -3,62% a 8.857. Non va meglio per le altre piazze del Vecchio Continente: Parigi cede in chiusura il 3,54%, Francoforte lascia sul terreno il 4,96% e Londra termina la seduta in calo del 6,17%. Venerdì nero anche a Madrid, in flessione del 5,03%. In terreno negativo anche Zurigo (-5,28%) e Amsterdam (-4,63%). In fumo in tutta Europa altri 230 miliardi di capitalizzazione.

WALL STREET - A New York la giornata comincia malissimo, con le contrattazione sui future sospese già all'alba per eccesso di ribasso. L'apertura delle Borse americane vede il Dow Jones e il Nasdaq partire con un forte calo, con l'indice hi-tech arrivato a cedere quasi il 7%. Poi, sull'onda del dato migliore delle attese sulla vendita della nuove case (+5,5%) gli indici hanno un sussulto. Un recupero si registra attorno alle 18.00 ora italiana. Ma ad un paio d' ore alla chiusura la seduta torna a farsi decisamente pesante. Wall Street accelera le perdite negli ultimi minuti e chiude lasciando sul terreno il 3,59% a 8.378,95 punti. La conclusione della settimana a New York in realtà è migliore di quella delle principali borse europee, che sono quasi tutte crollate venerdì. In discesa anche il Nasdaq, del 3,23%, a 1.552,03 punti, mentre l'indice Standard and Poor 500 ha preso il 3,45% a 876,77 punti.

GRAN BRETAGNA: IL PIL SCENDE DELLO 0,5% - Intanto in Gran Bretagna, nel terzo trimestre, il Pil ha segnato una contrazione dello 0,5%, superiore alle attese. È la prima contrazione dal 1992 per il Paese. Nel secondo trimestre dell'anno il Pil era rimasto invariato, quindi, almeno tecnicamente, non si può parlare di ciclo recessivo (due trimestri consecutivi di crescita negativa).

FMI SOCCORRE ISLANDA - Si aggrava intanto la situazione dell''Islanda, a un passo dalla bancarotta. L'Fmi ha accordato un prestito di 2 miliardi di dollari all'isola per aiutarlo a uscire dalla carenza di liquidità che rischia di strozzare banche e imprese.

OCSE, ALLARME RECESSIONE - Secondo il capo economista dell'Ocse, Klaus Schmidt-Hebbel, «Molti paesi andranno in recessione presto o tardi, ed è probabile che la ripresa sarà più lenta di quanto è avvenuto con le crisi degli ultimi anni, ma la ripresa dipenderà soprattutto dalla velocità in cui ripartirà il mercato finanziario». Schmidt-Hebbel valuta in modo positivo anche gli interventi di governi e banche centrali: «C'è spazio per tagli dei tassi di interesse in alcuni paesi Ocse oltre a stimoli fiscali temporanei e focalizzati».

MOSCA - Un’altra giornata in caduta libera anche per la Borsa di Mosca: l’indice Micex è stato sospeso fino a martedì prossimo, dopo un’apertura in forte ribasso e un primo stop che doveva durare soltanto un’ora nella mattina. L’indice Micex era stato bloccato per eccesso di ribasso, sotto la soglia limite del 5%, quando gli indicatori lo davano a 554,05 punti a -7,48% alle 10.35 italiane dopo aver aperto ancora una volta in calo.

TITOLI - A Piazza Affari dunque è tornato ad affacciarsi il terrore che la recessione sia lunga e prolungata. Gli indici, però, sul finale si sono parzialmente risollevati, recuperando oltre tre punti percentuali rispetto ai minimi di metà mattina. Alcune azioni hanno repentinamente virato chiudendo con un bilancio positivo, come Bpm, Unipol, Fonsai e Geox. In netto caloFiat e Tenaris. A Milano Intesa Sanpaolo è fanalino di coda e cede il 10,77% dopo un nuovo minimo a 2,545 euro. Non è bastata a risollevare il titolo una nota della banca che nel pomeriggio ha precisato, in risposta a indiscrezioni stampa secondo cui l'istituto starebbe preparando il taglio della cedola, che il consiglio di gestione del 28 ottobre non discuterà di dividendo, né di coefficienti patrimoniali. Nel settore molto pesanti anche Unicredit (-8,2%) e Monte Paschi (-6%).

INDICI - Gli indici che misurano il rischio di credito e l'avversione al rischio degli investitori sono balzati a nuovi massimi storici oggi a causa dei timori di una recessione molto più pesante del previsto, delle pressioni dagli hedge fund costretti a liquidare e della crescente instabilità dei mercati emergenti. L'indice Itraxx crossover, che viene considerato la misura più attendibile delle probabilità di default su cds (credit default swap) di società europee con rating inferiore a «bbb-», ha toccato un massimo storico di 900 punti in mattinata, per poi attestarsi a 886 punti base, un aumento, di dimensione mai viste, di 125 punti da venerdì scorso e di 65,5 punti da giovedì.

ASIA - In Asia c'è stata dunque una chiusura di settimana pesantemente negativa. A Seul, alla fine l’indice Kospi ha perso il 10,60%, con un debolissimo volume di scambi. «Gli investitori sono nel panico» ha ammesso Kim Seong-bong, un agente di Samsung Securities. Non va meglio a Tokyo, con il Nikkei che ha chiuso a -9,60% scendendo sotto quota 8mila punti per la prima volta dal maggio 2003 dopo una seduta tutta in negativo (aveva aperto a -1,91%). Il Nikkei ha lasciato sul terreno il 12% questa settimana e il 50% da inizio anno. Il gigante dell’elettronica Sony ha severamente rivisto al ribasso i suoi obiettivi annuali e ha perso l’11%. Giovedì Wall Street aveva chiuso in modo contrastato una seduta molto volatile, con il Dow Jones a +2,02% e il Nasdaq a -0,73%.

FONDO DA 80 MILIARDI - I mercati asiatici stanno subendo ancora forti perdite di fronte alle incertezze che gravano sull’economia mondiale, proprio per questo i dirigenti di tredici paesi asiatici si sono accordati sulla creazione, entro giugno, di un fondo comune di 80 miliardi di dollari per proteggere la regione contro la crisi finanziara. Lo ha annunciato un responsabile sudcoreano. Corea del Sud, Cina, Giappone e i dieci membri dell’Associazione delle Nazioni d’Asia del Sudest (Asean) hanno concluso l’accordo durante un incontro a Pechino.

EURO-DOLLARO-YEN - L'euro continua a perdere terreno nei confronti di dollaro e yen, toccando in mattinata la quota più bassa dal 2002 sulla valuta nipponica. Sui mercati asiatici la moneta unica europea viene scambiata a 1,2794 dollari e 122,70 yen contro 1,2912 dollari e 125,06 yen di giovedì sera a New York. Poi l'euro perdeva ancora terreno nei confronti del dollaro all'apertura di contrattazione sui mercati europei. La moneta unica scivolava poi sotto quota 1,25 dollari, passando di mano a 1,2497 dollari.

PETROLIO - Oro nero in picchiata nonostante la decisione dell'Opec di ridurre di 1,5 milioni di barili al giorno l'output a partire dal primo novembre. Il prezzo del petrolio chiude a New York a 64,19 dollari al barile, in ribasso del 5,3%. La decisione dell'Opec non piace alla Casa Bianca. «Anti-mercato», così viene definita da Washington.

SETTORE AEREO - Vittima della crisi economica anche il traffico aereo passeggeri mondiale, che, nel mese di settembre, ha registrato il suo primo calo dal settembre 2003, quando era alle prese con il fenomeno Sars. Le perdite previste a fine anno per il settore sono a quota 5,2 miliardi di dollari, secondo Giovanni Bisignani, direttore generale Iata, associazione che rappresenta 230 compagnie aeree, pari al 93% del traffico aereo internazionale. Per il cargo, il crollo è ancora più marcato: -7,7%. «Il declino del traffico è particolarmente rapido ed esteso» ha commentato il direttore generale di Iata, Giovanni Bisignani, definendo quanto sta accadendo «allarmante».


24 ottobre 2008


Corriere della Sera:

venerdì, ottobre 17, 2008

FIAT: IN BORSA SOTTO 8 EURO MA SALE QUOTA MERCATO UE /ANSA

(ANSA) - MILANO, 15 OTT - Fare meglio del mercato non basta.
''E' il nostro dovere'' chiosa l'amministratore delegato di Fiat Sergio Marchionne commentando i dati sulle immatricolazioni di settembre in Europa e confermando i target 2008 ma Piazza Affari per riportare il titolo sopra gli 8 euro chiede di piu' e soprattutto teme l'arrivo di una recessione in Europa e nel mondo. Secondo gli analisti dopo due giorni di rimbalzo, che hanno portato a un recupero del 15% dai minimi, non c'e' piu' spazio per un rialzo e il titolo, che ha chiuso in calo del 4,58% a 7,73 euro, paga la debolezza del settore e in generale del listino milanese. Il Dj Stoxx auto riesce a mantenersi in terreno positivo (+0,19%) grazie al rialzo controtendenza di Volkswagen (+12%) ma in generale i competitor accumulano ribassi oltre il 10%: Renault ha lasciato il 12,5% circa, Daimler l'11,6% e Bmw il 10,3 per cento.
Resta poi alta la volatilita', commentano gli operatori sottolineando gli scambi intensi del titolo del Lingotto, pari al 2% circa del capitale ordinario (oltre 22,5 milioni di azioni ordinarie passate di mano). In un mercato europeo ancora in sofferenza, in calo del 9% peggio delle attese degli analisti, Fiat Group tiene e vede crescere la quota di mercato attestandosi a settembre in Europa occidentale al 7,7%, per una crescita di 0,6 punti percentuali rispetto allo stesso mese del 2007 ma per quanto positiva la notizia appare scontata cosi' come la conferma degli obiettivi per il 2008.
''Abbiamo confermato gli obiettivi del 2008, stiamo analizzando quelli del 2009, meglio di cosi' non possiamo fare'' ha detto l'ad di Fiat Sergio Marchionne a Milano per una riunione di Confindustria.
Gia' al Salone di Parigi, due settimane fa, Marchionne aveva precisato di voler ''vedere lo sviluppo dei mercati internazionali nell'ultimo trimestre del 2008'' per valutare ''come si assestera' la crisi finanziaria e il suo impatto sull'economia reale''.
''Credo che ci sia la possibilita' che i volumi nel 2009 non siano quelli del 2008'' aveva anticipato qualche giorno fa rimandando indicazioni piu' precise al prossimo consiglio di amministrazione, in agenda per il 23 ottobre. In questo scenario difficile per il settore auto catalizza l'attenzione l'ipotesi di fusione tra Gm e Chrysler.
Il numero uno dell'auto negli Usa avrebbe contatti in uno stadio iniziale con Chrysler, controllata dal fondo Cerberus, per un'aggregazione o una partnership.
I competitor si muovono su segmenti diversi e l'operazione non dovrebbe dunque infastidire Fiat che sull'America sta puntando con il prossimo sbarco di Alfa Romeo che ''dovrebbe iniziare nel 2010 con la distribuzione''.
Sull'operazione Gm-Chrysler l'ad di Fiat si e' comunque mostrato scettico: ''non so cosa risolva, non ne vedo i benefici'' ha commentato nei giorni scorsi. (ANSA).
Borse.it - Il caso del giorno

giovedì, ottobre 16, 2008

I 5 titoli con la migliore performance di mercato

Trend Online: "I 5 titoli con la migliore performance di mercato, misurata come differenza delle chiusure giornaliere, nelle ultime 10 sedute tra quelli di S&P/Mib, Midex ed una selezione dello Star.

AZIMUT nelle ultime 10 sedute ha fatto registrare un rialzo del 17.43 % ( -2.48 % la differenza tra le ultime 2 chiusure).

MARIELLA BURANI nelle ultime 10 sedute ha fatto registrare un rialzo del 12.97 % ( 0.07 % la differenza tra le ultime 2 chiusure).

PIAGGIO nelle ultime 10 sedute ha fatto registrare un rialzo del 5.33 % ( -0.88 % la differenza tra le ultime 2 chiusure).

SEAT PG nelle ultime 10 sedute ha fatto registrare un rialzo del 5.33 % ( 6.44 % la differenza tra le ultime 2 chiusure).

ITALCEMENTI nelle ultime 10 sedute ha fatto registrare un rialzo del 4 % ( -3.01 % la differenza tra le ultime 2 chiusure)."

Autostrade: Commissione Ue Chiude Procedura Contro Italia Su Concessioni

Bruxelles, 16 ott. - (Adnkronos/Aki) - La Commissione europea ha deciso di chiudere la procedura di infrazione contro l'Italia per le restrizioni alla libera circolazione dei capitali e alla liberta' di stabilimento, in quanto in seguito ad una serie di riforme nel settore autostradale italiano Roma ha dissipato i dubbi di Bruxelles. Lo rende noto un comunicato diffuso dall'esecutivo Ue.

Yahoo! Finanza

Fiat e la recessione: per gli analisti alcune paure del mercato sono ingiustificate

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Al pari di molte altre blue chips di Piazza Affari, anche Fiat (Milano: F.MI - notizie) risente delle negatività che sta interessando l'indice S&P/Mib, dopo essersi lasciato alle spalle un'altra seduta difficile. Ieri infatti il titolo ha archiviato gli scambi con una flessione di quasi cinque punti percentuali, ma continua a perdere terreno anche oggi pur essendo riuscito già a recuperare dai minimi segnati nella prima parte della mattinata. Dal bottom a 7,155 euro, le azioni del Lingotto hanno risalito la china, presentandosi negli ultimi minuti a quota 7,49 euro, con un rosso del 3,1% e oltre 12 milioni di titoli già passati di mano.
Fiat risente della negatività che sta interessando l'intero settore non solo in Europa, ma anche è soprattutto in America, basti pensare alle critiche condizioni di Ford e General Motors (NYSE: GM - notizie) . La crisi finanziaria sta alimentando sempre più i timori di una recessione su scala globale che inevitabilmente si rifletterà sull'attività dei produttori di auto. Gli ultimi dati sulle immatricolazioni del resto continuano ad evidenziare un calo sempre più accentuato delle vendite e non più tardi di ieri si è appreso che a settembre in Europa la flessione è stata di oltre otto punti. Si è difeso molto bene invece il gruppo del Lingotto che ha riportato una contrazione decisamente più contenuta dell'1,4%.
A tal proposito gli analisti di Unicredit (Milano: UCG.MI - notizie) fanno notare che il momento attuale è particolarmente negativo per il settore auto, pur mettendo in evidenza che il trend dei volumi fatto registrare da Fiat al di fuori dei confini nazionali si confermi degno di nota. Anche per questo motivo gli esperti non cambiano strategia sul titolo e suggeriscono di acquistare con un prezzo obiettivo a 17,7 euro.
Una conferma positiva giunge anche da Euromobiliare che mantiene il rating “buy” su Fiat con un target price a 16,9 euro. A detta della SIM milanese, dall'ultimo Salone dell'Auto di Parigi, sono arrivati alcuni spunti positivi di breve periodo, ma nessuna novità nel medio termine, considerando che non sono emerse indicazioni che consentano di aumentare la visibilità per il 2009.

A scommettere su Fiat è anche Cheuvreux secondo cui il titolo è destinato a sovraperformare il mercato, anche se questo non ha impedito di ridurre il fair value da 14 a 10,5 euro. Tale valutazione incorpora per il broker francese uno scenario di tipo recessivo per la domanda di auto in Europa con una flessione attese nell'ordine del 16% peril periodo 2008-2009. Nonostante ciò gli esperti ritengono che Fiat potrebbe fare meglio del mercato di riferimento, guadagnando ulteriori quote in Europa, dove la domanda si sta spostando gradualmente verso le auto di dimensioni minori, ossia su quelle in cuiil Lingotto concentra gran parte della sua produzione.
Secondo Mediobanca il mercato e il consensus stanno delineando un quadro troppo pessimistico, segnalando che Fiat sconta una flessione delle vendite nell'ordine dell'8%/10%, mai registrato fino ad ora. Gli esperti però mantengonoil rating “neutral” su Fiat, con un fair value a 9,9 euro, ritenendo che il profilo di rischio/rendimento non sia attraente, al pari della valutazione rispetto a quella dei competitors.
Maggiore cautela viene suggerita da Citigroup (NYSE: C - notizie) che ha deciso di confermare la raccomandazione “underweight” sul settore auto a livello europeo, segnalando tuttavia che Fiat resta comunque una delle scelte preferite.
Un invito alla prudenza giunge infine anche dal Credit Suisse che in uno studio dedicato al comparto delle quattro ruote, ha deciso di mantenere invariata la sua strategia sulle azioni del Lingotto ad “underperform” con una riduzione del prezzo obiettivo da 10 a 7 euro. Andando indietro nel tempo e facendo un confronto con le valutazioni del biennio '92-'93, gli esperti fanno notare che i titoli del settore a livello europeo sembrano già scontare una recessione. Ciò però non è da leggere in maniera così negativa come potrebbe sembrare a prima vista, perché le prospettive di una fase recessiva come quella del 1993 sembrano essere più un sollievo che una minaccia.
Gli analisti ricordano infatti che in quell'anno l'intero comparto realizzò un rally di quasi il 50%, a fronte di un calo delle vendite. Affinchè però ciò avvenga anche nell'attuale contesto sarà necessario che venga riapertoil mercato del credito, perché questo consentirebbe alle aziende di rifinanziare le loro attività. Se da una parte i timori sulla liquidità finanziaria di breve termine sono esagerati, dall'altra le società devono ridurreil leverage delle loro divisioni finanziarie. In ogni caso per il Credit Suisse è ancora prematuro tornare ad avere una view positiva sul comparto, motivo per cui il consiglio è quello di realizzare acquisti solo su alcuni titoli come BMW (Xetra: 519000 - notizie) , Michelin (Parigi: FR0000121261 - notizie) e Porsche (Xetra: 693773 - notizie) .


Yahoo! Finanza

Borse Asia a picco: Tokyo-11% L'Europa apre male, poi lieve recupero - Diretta - Repubblica.it

Borse Asia a picco: Tokyo-11%
L'Europa apre male, poi lieve recupero

A metà giornata le Borse europee tentano un recupero dopo una pessima partenza, ma rimangono comunque ampiamente in territorio negativo. Male Unicredit, Intesa San Paolo e Fiat. Ieri giornata nera per i mercati internazionali, affondati dai timori della recessione. L'Europa ha bruciato 353 miliardi, mentre Wall Street ha chiuso con un tonfo dell'8%. Oggi i mercati asiatici hanno risposto con ribassi su tutte le piazze: A Tokyo il Nikkei ha chiuso con -11,4%, peggior calo dal 1987


Timidi rialzi sui futures dei maggiori indici di Wall Street, che suggeriscono un possibile rimbalzino positivo - tutto da verificare - dopo la caduta di ieri. A oltre due ore e mezza dall'avvio degli scambi, i futures sul Dow Jones avanzano di 61 punti, pari al più 0,72 per cento, quelli sul Nasdaq di 10,50 punti, o più 0,85 per cento, e i futures sullo S&P 500 aumentano di 7,60 punti, pari al più 0,84 per cento. Ieri il Dow Jones ha siglato li scambi con un tracollo del 7,87 per cento, o oltre 733 punti.

Otto gruppi bancari europei del credito cooperativo hanno stretto un accordo per prestarsi a vicenda fondi fino ad un ammontare di 15 miliardi di euro, una iniziativa con cui puntano a "ristabilire fiducia nel settore bancario". Si tratta delle otto associate nel Gruppo Unico, creato nel 1977 e che include la Francese Crédit Agricole, la tedesca Dz Bank, l'italiana Iccrea, la finlandese Pohjola, l'olandese Rabobank, l'austriaca Raiffeisen Zentralbank, la svizzera Raiffeisen Switzerland e la spagnole Banco Cooperativo Espanol.


Pesanti le principali borse europee in vista di un'avvio che si preannuncia negativo anche per Wall Street, come indica il calo dei contratti futures sugli indici di borsa americani, di nuovo in territorio negativo dopo il rimbalzo di metà mattina. Parigi segna un calo del 4,6%, al pari di Amsterdam, mentre Stoccolma (-0,96%) e Zurigo appaiono relativamente al riparo dall'ondata di vendite che interessa anche oggi le borse continentali, inclusa Londra (-3,98%).

Air India, la maggiore compagnia aerea indiana, a controllo statale, ha annunciato oggi che, a causa della crisi finanziaria che sta investendo anche il settore aereo, sta pensando di lasciare senza lavoro e stipendio per 3-5 anni fino a 15.000 suoi dipendenti. Lo ha annunciato il Managing Director Raghu Menon.

Prosegue debole Piazza Affari, che si mantiene comunque al di sopra dei minimi toccati nella prima mezz'ora di scambi. Il Mibtel segna un calo del 2,6% a 16.403 punti e lo S&P/Mib del 2,67% a 16.391 punti, con cali accentuati per il settore bancario. Sotto pressione Intesa Sanpaolo (-6,65% a 3,05 euro), insieme a Unicredit (-3,62% a 2,39 euro), Bpm (-3,97% a 4,41 euro) ed Mps (-3,42% a 1,49 euro). In controtendenza Mediobanca (+0,9% a 8,93 euro) e il Banco Popolare (+2,37% a 9,25 euro). In campo assicurativo contrastate Generali (-2,35% a 21,17 euro) e Fondiaria-Sai (+1,61% a 13,9 euro).

I tassi interbancari in euro sono in calo anche oggi. L'Euribor a tre mesi - calcolato ogni giorno dalla European Banking Federation - è sceso per il quinto giorno consecutivo collocandosi al 5,09%, otto punti base in meno rispetto al 5,17% di ieri.
In calo anche l'Euribor a un mese, al 4,77% dal 4,87% di ieri, e quello a una settimana, al 4,05% dal 4,10% di ieri.

La Borsa recupera dai minimi dopo un avvio drammatico (-4,44% in apertura), in linea con le altre piazze europee dopo il crollo di Tokio e il forte calo di ieri a Wall Street. Dopo quasi due ore di attività, il mercato appare molto volatile e gli andamenti dei singoli titoli oscillano con ampi spread fra minimo e massimo. Il Mibtel scende dell'1,89% e tutti i titoli inizialmente sospesi per eccesso di ribasso sono tornati alle contrattazioni (fra gli altri, Enel cede lo 0,66%, Stm il 2,96%). Scendono ancora i principali bancari (Unicredit -3,52%, Intesa Sanpaolo -6,12%) e assicurativi (Generali -2,95%) e i petroliferi (Eni -4,36% , Saipem -3,73%) ma anche i telefonici (Telecom Italia -3,01%, Fastweb -4,09%). In calo anche gli industriali (Fiat -3,53%). Fra i titoli in controtendenza spiccano le Snam Rete Gas (+1,16%), Parmalat (+1,02%), Buzzi Unicem (+4,37%), Atlantia (+3,4%) e, nello speculato comparto bancario, il Banco Popolare (+2,26%) e Mediobanca (+0,51%). Bene anche Rcs (+0,65%).

I futures di borsa di New York invertono il segno, indicando che Wall Street potrebbe rimbalzare dopo aver segnato, ieri, la sua peggior seduta dal crollo delle borse del 1987. I futures sullo S&P 500 guadagnano l'1,5% dopo un calo dell'indice, ieri, di oltre il 9%. I futures sul Dow Jones segnano +45 punti a 8.549 e quelli sul Nasdaq +10,75 punti a 1.239,75.

Ubs in altalena oggi alla borsa di Zurigo, dopo l'intervento della confederazione svizzera e della Banca centrale per eliminare le posizioni a rischio del bilancio della prima banca del Paese: dopo un'apertura in tonfo (oltre -7%) ora il titolo ha invertito la rotta e guadagna il 5,48%.

Sospensione in Piazza Affari per il titolo Atlantia per eccesso di rialzo con un rialzo teorico del 5,28% a 13,98 euro.

Piazza Affari recupera in parte le perdite dopo un'ora dall'inizio delle contrattazioni. Il Mibtel segna -1,8% e l'S&P Mib -2%. Sul listino principale in rally Buzzi Unicem (+4,4%), sospesa per eccesso di rialzo e poi riammessa. Molto bene anche Atlantia (+5,5%) e Parmalat (+2,2%). In rialzo anche Bulgari (+1%) nonostante oggi Deutsche bank abbia tagliato i target price da 6,4 a 5,5 euro.

Incontra oggi i vertici dell'economia il presidente russo Dmitri Medvedev, a Gorki, alle porte di Mosca. Sull'onda del crollo della borsa. Presente alla riunione il primo vice premier Igor Shuvalov, il capo dell'amministrazione presidenziale Sergej Narishkin, il vicepremier e ministro delle finanze Aleksej Kudrin e il consigliere del presidente Arkadi Dvorkovich.

Oltre alla crisi dei mercati globale, sulla borsa russa sta influendo negativamente il ritardo nel sostegno dello stato alle banche e le promesse iniezioni di liquidità.

Dopo il crollo degli indici in apertura a Piazza Affari, che avevano visto il primo Mibtel perdere quasi 5 punti percentuali, in linea con le altre borse europee, in meno di un'ora di contrattazioni lentamente inizia il recupero. Il Mibtel risale di un paio di punti, contenendo la perdita a -2,89%. Lo stesso per l'AllStars che recupera fino a segnare -2,12% e l'S&P/Mib a -3,24%.

Il Consiglio europeo esprime "solidarietà agli sforzi compiuti dall'Islanda, un Paese che è fortemente integrato con il mercato unico europeo e che necessita del sostegno della comunità internazionale": è quanto si legge nell'ultima versione della bozza di conclusioni del vertice dei capi di stato e di governo dell'Ue in corso a Bruxelles.

A circa mezz'ora dall'avvio delle contrattazioni i listini europei limitano le perdite e ora si attestano su cali dell'ordine del 3%. A Milano il Mibtel segna -2,7% e l'S&P/Mib -2,94%. Riducono il rosso anche Francoforte -3%, Parigi -3,05% e Zurigo -1,33%. Londra segna un ribasso del 3,4%, Francoforte del 4,2%.

Brusco scivolone per la borsa di Mosca all'avvio. L'indice di riferimento Rts perdeva nei primi scambi il 7,10% a 732,94 mentre il Micex (in rubli) dopo aver registrato una flessione superiore all'8% è stato sospeso per un'ora. Crollano le azioni di Gazprom che segnava un -11% in apertura.

La presidenza francese dell'Ue - di fronte all'acuirsi della crisi finanziaria - prova a rilanciare la proposta di un sistema di vigilanza a livello europeo per banche e assicurazioni. Nell'ultima versione delle conclusioni del vertice dei leader dell'Ue - in corso a Bruxelles - è stato infatti aggiunto un passaggio in cui si sottolinea la necessità di un rafforzamento della supervisione sui mercati "in vista dello sviluppo di un sistema coordinato di vigilanza a livello europeo".

Nuova brusca frenata per le borse asiatiche sulla scia del crollo notturno di Wall Street. I timori di recessione hanno riportato il segno meno sui listini. Tokyo ha chiuso a picco (-11,41%), Seul ha perso il 9,44% registrando la maggior flessione in almeno 11 anni, e Taiwan il 3,25%. Shanghai e a Hong Kong, dove la seduta è ancora in corso, cedono rispettivamente il 4,25% e il 7,74%.
Gli investitori sperano in un'azione governativa a sostegno dei mercati.

E' completamente in rosso il paniere di riferimento di Piazza Affari nella prima mezz'ora di contrattazioni. Con il Mibtel in calo del 5,43% a 15.925 punti e lo S&P/Mib del 6,07% a 20.873 punti.

Il Giappone è pronto a convocare un vertice straordinario dei leader del G8 di fronte a un peggioramento della crisi finanziaria.
Il primo ministro nipponico, Taro Aso, ha detto in parlamento che i leader mondiali stanno valutando una riunione per far fronte alle gravi turbolenze finanziarie e che il Giappone è impegnato a impedire che l'economia mondiale possa deteriorarsi al punto tale da giustificare un incontro tra i capi di Stato e di governo del club degli Otto Grandi, di cui fanno parte oltre al Sol Levante (che quest'anno regge la presidenza), Usa, Regno Unito, Germania, Francia, Italia, Canada e Russia.

In picchiata la Borsa di Londra, che dopo un'apertura in flessione moderata (-1,86%), perde ora il 5,86%.

Petrolio ancora in flessione sui timori crescenti di una profonda recessione globale. Sul circuito elettronico a New York il future sul greggio per consegna novembre accusa un calo di oltre 2 dollari scivolando a 72,15 dollari al barile mentre a Londra il brent per consegna novembre cede 2,17 dollari a 68,63 dollari al barile dopo il brusco calo di ieri di quasi 4 dollari.

Pioggia di vendite a Piazza Affari. Tra i 40 titoli principali solo buzzi evidenzia un frazionale rialzo. Sul resto del paniere profondo rosso. Intesa Sanpaolo, Seat e L'Espresso lasciano sul terreno oltre il 9%, Unicredit perde l'8,45% e Fastweb l'8,75%.

Partenza pesante per le borse europee sulla scia del crollo di Wall Street e Tokyo. A Madrid indice subito in picchiata del 4,27%, peggio ancora Francoforte e Parigi che lasciano sul terreno il 5%. Zurigo cede il 4,15%. A Milano il Mibtel perde il 4,44%, a 16.093 punti. L'indice S&P/Mib cede il 4,88%, l'All Stars segna -2,69%. A Piazza Affari Unicredit -9,5%, Fiat -6,8%. Difficoltà anche per Intesa Sanpaolo, che cede il 7,26% a 3,03 euro.

La Banca centrale europea ha reso noto di aver messo a disposizione della Banca centrale ungherese liquidità per 5 miliardi di euro. L'accordo permetterà alla Banca centrale ungherese di far fronte alle richieste di liquidità in euro riscontrate nel proprio Paese che nel corso delle ultime settimane sta risentendo in maniera sempre più marcata della crisi del credito.

La nuova ondata di ribassi che sta spazzando i mercati finanziari mondiali sta avendo forti ripercussioni anche sul valutario. In avvio di scambi, l'euro tratta infatti a 1,3366 dollari, in netto calo rispetto agli 1,3571 dollari di ieri. L'euro scambia inoltre a 0,7763 sterline (da 0,780) e 133,56 yen (da 137,53). Il dollaro per contro scambia a 1,7234 sterline, in deciso recupero da 1,7441 mentre perde rispetto allo yen a 99,84 yen (da 101,31).

Aumento di capitale per le prime due banche svizzere, Ubs e Credit Suisse. In particolare, spiega un comunicato, Ubs otterrà l'aiuto del governo e aumenterà il capitale di 6 miliardi di franchi svizzeri. Per quanto riguarda Credit Suisse, l'aumento di capitale avverrà attraverso l'emissione di azioni e obbligazioni fino a un massimo di 10 miliardi di franchi, per portare l'indice di patrimonializzazione Tier1 al 13,7%.

Petrolio in calo sul mercato elettronico after hours di New York. Il greggio con consegna a novembre è scambiato a 72,96 dollari al barile (-2,1%). Dai record fatti segnare a luglio, e in scia all'allarme recessione, il petrolio ha ormai perso oltre il 50% del valore.

Avvio in ribasso per l'euro sui mercati valutari del vecchio continente. Alle 8 la moneta unica viene scambiata a 1,3381, in flessione rispetto alla rilevazione ufficiale della Bce fissata ieri a 1,3625.

La borsa di Tokyo ha chiuso le contrattazioni con un nuovo crollo: Nikkei -11,41%. La piazza nipponica precipita a quota 8.458,45 punti, 1089,02 in meno della chiusura di ieri, pressoché annullando i guadagni delle ultime due sedute.

Il primo ministro giapponese ha dichiarato che il salvataggio delle banche statunitensi è "insufficiente" e ha contribuito a rinnovare il precipitare delle borse in tutto il mondo. Il premier è intervenuto in Parlamento oggi sostenendo che "poiché è insufficiente, il mercato sta di nuovo crollando".


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