giovedì, ottobre 16, 2008

Fiat e la recessione: per gli analisti alcune paure del mercato sono ingiustificate

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Al pari di molte altre blue chips di Piazza Affari, anche Fiat (Milano: F.MI - notizie) risente delle negatività che sta interessando l'indice S&P/Mib, dopo essersi lasciato alle spalle un'altra seduta difficile. Ieri infatti il titolo ha archiviato gli scambi con una flessione di quasi cinque punti percentuali, ma continua a perdere terreno anche oggi pur essendo riuscito già a recuperare dai minimi segnati nella prima parte della mattinata. Dal bottom a 7,155 euro, le azioni del Lingotto hanno risalito la china, presentandosi negli ultimi minuti a quota 7,49 euro, con un rosso del 3,1% e oltre 12 milioni di titoli già passati di mano.
Fiat risente della negatività che sta interessando l'intero settore non solo in Europa, ma anche è soprattutto in America, basti pensare alle critiche condizioni di Ford e General Motors (NYSE: GM - notizie) . La crisi finanziaria sta alimentando sempre più i timori di una recessione su scala globale che inevitabilmente si rifletterà sull'attività dei produttori di auto. Gli ultimi dati sulle immatricolazioni del resto continuano ad evidenziare un calo sempre più accentuato delle vendite e non più tardi di ieri si è appreso che a settembre in Europa la flessione è stata di oltre otto punti. Si è difeso molto bene invece il gruppo del Lingotto che ha riportato una contrazione decisamente più contenuta dell'1,4%.
A tal proposito gli analisti di Unicredit (Milano: UCG.MI - notizie) fanno notare che il momento attuale è particolarmente negativo per il settore auto, pur mettendo in evidenza che il trend dei volumi fatto registrare da Fiat al di fuori dei confini nazionali si confermi degno di nota. Anche per questo motivo gli esperti non cambiano strategia sul titolo e suggeriscono di acquistare con un prezzo obiettivo a 17,7 euro.
Una conferma positiva giunge anche da Euromobiliare che mantiene il rating “buy” su Fiat con un target price a 16,9 euro. A detta della SIM milanese, dall'ultimo Salone dell'Auto di Parigi, sono arrivati alcuni spunti positivi di breve periodo, ma nessuna novità nel medio termine, considerando che non sono emerse indicazioni che consentano di aumentare la visibilità per il 2009.

A scommettere su Fiat è anche Cheuvreux secondo cui il titolo è destinato a sovraperformare il mercato, anche se questo non ha impedito di ridurre il fair value da 14 a 10,5 euro. Tale valutazione incorpora per il broker francese uno scenario di tipo recessivo per la domanda di auto in Europa con una flessione attese nell'ordine del 16% peril periodo 2008-2009. Nonostante ciò gli esperti ritengono che Fiat potrebbe fare meglio del mercato di riferimento, guadagnando ulteriori quote in Europa, dove la domanda si sta spostando gradualmente verso le auto di dimensioni minori, ossia su quelle in cuiil Lingotto concentra gran parte della sua produzione.
Secondo Mediobanca il mercato e il consensus stanno delineando un quadro troppo pessimistico, segnalando che Fiat sconta una flessione delle vendite nell'ordine dell'8%/10%, mai registrato fino ad ora. Gli esperti però mantengonoil rating “neutral” su Fiat, con un fair value a 9,9 euro, ritenendo che il profilo di rischio/rendimento non sia attraente, al pari della valutazione rispetto a quella dei competitors.
Maggiore cautela viene suggerita da Citigroup (NYSE: C - notizie) che ha deciso di confermare la raccomandazione “underweight” sul settore auto a livello europeo, segnalando tuttavia che Fiat resta comunque una delle scelte preferite.
Un invito alla prudenza giunge infine anche dal Credit Suisse che in uno studio dedicato al comparto delle quattro ruote, ha deciso di mantenere invariata la sua strategia sulle azioni del Lingotto ad “underperform” con una riduzione del prezzo obiettivo da 10 a 7 euro. Andando indietro nel tempo e facendo un confronto con le valutazioni del biennio '92-'93, gli esperti fanno notare che i titoli del settore a livello europeo sembrano già scontare una recessione. Ciò però non è da leggere in maniera così negativa come potrebbe sembrare a prima vista, perché le prospettive di una fase recessiva come quella del 1993 sembrano essere più un sollievo che una minaccia.
Gli analisti ricordano infatti che in quell'anno l'intero comparto realizzò un rally di quasi il 50%, a fronte di un calo delle vendite. Affinchè però ciò avvenga anche nell'attuale contesto sarà necessario che venga riapertoil mercato del credito, perché questo consentirebbe alle aziende di rifinanziare le loro attività. Se da una parte i timori sulla liquidità finanziaria di breve termine sono esagerati, dall'altra le società devono ridurreil leverage delle loro divisioni finanziarie. In ogni caso per il Credit Suisse è ancora prematuro tornare ad avere una view positiva sul comparto, motivo per cui il consiglio è quello di realizzare acquisti solo su alcuni titoli come BMW (Xetra: 519000 - notizie) , Michelin (Parigi: FR0000121261 - notizie) e Porsche (Xetra: 693773 - notizie) .


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