mercoledì, aprile 08, 2009

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La piccola lista di Berlusconi

Pubblicato martedì 31 marzo 2009 in Inghilterra

[Guardian]

Silvio Berlusconi sembra intenzionato al dominio politico totale dell’Italia e ha appena fatto un altro passo avanti in questa direzione.

Da qualche parte nei meandri di una delle sue ville, Silvio Berlusconi deve avere una lista dei diversi ostacoli che gli impediscono di controllare completamente l’Italia. Questo fine settimana è riuscito a spuntare un altro elemento della lista.

Di fronte ad una folla adulante, è stato acclamato capo del suo nuovo partito, il Popolo della Libertà. In realtà, il partito esisteva già dal novembre 2007 e ha vinto le elezioni politiche dell’anno scorso ottenendo una maggioranza sostanziale in entrambe le camere. Tuttavia, si trattava ancora di un partito composito, formato dalla sua Forza Italia e dalla formazione post-fascista Alleanza Nazionale, finché quest’ultima non ha deciso ufficialmente di sciogliersi la scorsa settimana. Adesso c’è un solo partito di centro-destra in Italia e Berlusconi ne è il capo unico ed indiscusso.

Durante il suo primo completo mandato, dal 2001 al 2006, Berlusconi aveva dovuto affrontare i suoi problemi economici e giudiziari; durante il secondo sta rivendicando il diritto di marcare l’era come “Berlusconiana”. Da quando è stato rieletto, si è garantito l’immunità giudiziaria e il suo tentativo di ridurre i poteri della magistratura è sulla buona strada: è in esame al Parlamento un disegno di legge per la riforma che vorrebbe dare i poteri di pubblica accusa a un equivalente del Crown Prosecution Service [N.d.T.: il Pubblico Ministero nell'ordinamento inglese] controllato politicamente. I risultati in Italia sarebbero assai prevedibili. Un’altra proposta di legge ridurrà i poteri degli inquirenti nel fare uso delle intercettazioni telefoniche.

Sta usando la recessione come scusa per avere controllo sulla finora molto indipendente Banca d’Italia e sta cercando di dare all’esecutivo il controllo sul credito. Il governatore della banca, Mario Draghi, è una persona determinata e ha fatto capire di essere intenzionato a lottare, così Berlusconi potrebbe non vincere in questo caso.

La crisi, inoltre, gli offre l’occasione di minare il potere delle regioni, dei governi locali e del Presidente della Repubblica. Ha presentato un disegno di legge che permetterebbe agli italiani con casa di proprietà, o almeno quelli che abitano nelle villette e sono in buona parte elettori del centro-destra, di aumentare il volume delle loro proprietà del 20%, al fine di stimolare il consumo. Non ci sarebbe quasi alcun controllo da parte degli amministratori locali.

Gli ambientalisti e gli operatori turistici di alta fascia rabbrividiscono di fronte a questa prospettiva così come gli amministratori locali (perfino quelli del centro-destra), i quali la considerano come un’erosione dei propri poteri. Berlusconi vorrebbe farne un decreto legge con applicazione immediata, piuttosto che “perdere tempo” con il regolare processo legislativo in Parlamento, che impiegherebbe mesi e che potrebbe essere emendato. Questa proposta di legge dovrebbe poi essere firmata dal Capo dello Stato e si potrebbe verificare una stagnazione.

Si è già scontrato una volta con il Presidente Napolitano, quando questi il mese scorso si era rifiutato di firmare un decreto legge che avrebbe annullato il verdetto della Corte Suprema che autorizzava Beppe Englaro a staccare il macchinario che teneva artificialmente in vita sua figlia. Berlusconi ha sfruttato l’ondata emotiva che circondava il caso Englaro per sfidare i poteri residui del Presidente e del Tribunale, cercando di far approvare in tutta fretta un disegno di legge in Parlamento. La proposta di legge, che con ogni probabilità verrà approvata, andrà quasi sicuramente a ridurre qualsiasi diritto ora in possesso degli italiani ad un testamento biologico. Naturalmente Berlusconi ha avuto l’appoggio non solo della destra, ma anche di molti cattolici di sinistra, oltre a quello delle autorità ecclesiastiche, se non di tutto il clero. In cambio dell’appoggio elettorale ricevuto dalla Chiesa ci saranno aiuti finanziari per le scuole Cattoliche seguendo il motto “libertà di religione”, strombazzato da Berlusconi nel suo discorso di domenica.

Malgrado tutto ciò, Berlusconi domenica si è lamentato che “il Presidente del Consiglio non ha potere”. Questa è sfacciataggine vera e propria, ma l’affermazione ha un significato chiaro e pratico. Berlusconi vuole avere il potere di sciogliere le Camere (detenuto al momento dal Capo dello Stato) in modo da avere un’arma con cui minacciare la coalizione alleata, la Lega del Nord di Umberto Bossi, un altro punto nella sua lista. E il punto seguente è quello di raggiungere il 51% alle elezioni europee. E continua così.

[Articolo originale di James Walston]




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